SOTTO LA BANDIERA DELLA MUSICA ITALIANA
Archivio dedicato al contributo musicale degli
emigranti italiani nel mondo
IL JAZZ
Realizzazione

Il jazz, o nelle tradizioni di fine Ottocento anche jass, è da tempo riconosciuto come il genere più rappresentativo della musica nazionale degli Stati Uniti; quel mix vivace di suonare insieme ed improvvisare. Le prime fonti musicali del jazz sono giustamente attribuite agli afro-americani ed ai creoli, un mix di europei e di nativi americani. Gli italo americani hanno esercitato un'influenza costante e creativa sulla musica jazz durante tutta la sua storia, fino ad oggi.
Questi contributi sono stati ben evidenziati nel pensiero dello studioso di jazz Joachim Ernst Berendt, che ha scritto il seguente concetto "nessun altro paese europeo è stato come l'Italia terra d'origine di molti musicisti jazz di rilievo."
Ma ancora più diretto, se possibile, è il pensiero espresso da Louis Armstrong a Milano sul contributo determinante degli italo americani al jazz. Il grande Satchmo ha giocato sulla verità dicendo: gli italiani portano la passione in tutto ciò che fanno, che si tratti di cibo, arte, affari o musica; e tutto ciò è il jazz.

Ma prima di parlare di jazz è bene ripensare alla presenza degli italiani negli Stati Uniti d'America che risale almeno alla seconda metà del Settecento, anche se la percezione numerica di massa del fenomeno emigrazione ci porta spesso a collocarla tra fine Ottocento e primi Novecento.
Non possiamo certo dimenticare il toscano Mazzei amico e consigliere del Presidente Jefferson, autore di interi concetti della Dichiarazione d'Indipendenza, ovvero il giurista napoletano Filangieri, o il Maestro Carusi, che chiamato da Catania ha, con i suoi musicisti, dato vita alla Banda della Marina USA in versione moderna, portando gli ottoni della tradizione bandistica italiana.
Accanto a loro troviamo i nomi di tanti operai ed artigiani italiani, di costruttori, di negozianti e di religiosi che hanno portato un concreto contributo di lavoro, di cultura e di musica nell'America coloniale. Ed è importante parlare di musica in quanto, in genere, gli italiani portavano la loro musica popolare dalle terre d'origine, spesso le terre del sud, e gli strumenti della loro tradizione bandistica. Così come in Canada arrivarono le cornamuse, nei futuri Stati Uniti arrivarono gli ottoni, cornette in testa. Strumenti che ritroveremo, con le fisarmoniche, in tutti i paesi di migrazione italiana.
Molti di questi italiani si ritrovarono a New Orleans dove, tra gli altri mestieri, lavoravano nella musica, in piccoli complessi o nelle bande musicali, portando la loro esperienza maturata negli Stati del nord, i primi a dotarsi di bande civili. Così quando il nuovo marchio francese Opera House aprì il suo teatro musicale a New Orleans nel 1850, le prime chiamate per organizzare gli spettacoli furono indirizzate ai musicisti italiani.
Certo la vita dei musicanti di allora non era una vita semplice, solo nel nord del paese e nelle bande militari le paghe consentivano di mantenere un tenore dignitoso. E' questa una delle principali ragioni che ha portato gli italiani, vivendo e lavorando fianco a fianco con gli afro-americani, un altro gruppo di oppressi, a condividere le loro forme tradizionali di musica popolare.
Suonando insieme all'Opera House e negli altri teatri alla musica folk abbinarono la conoscenza della musica classica: tutte queste note e quei temi si ritrovavano insieme le sere che non si faceva teatro, ma ci si divertiva nei locali di New Orleans e si improvvisava dando libero sfogo all'estro e alla creatività.
Ma allora le famiglie erano numerose e, molto spesso, i figli dei musicisti seguivano la strada dei padri; così intere generazioni di questi primi immigrati assunti per suonare all' Opera House sarebbero divenuti nomi familiari nella divulgazione del jazz.

Il nome di Nick La Rocca (New Orleans 1889-1961) è particolarmente legato alla sua determinazione nel portare il suo complesso dixieland, nato agli inizi del Novecento, nelle sale di registrazione per consacrare il jazz come genere musicale americano.
Nick, nato da genitori siciliani di Salaparuta ,in provincia di Trapani, emigrati a New Orleans nel 1876, è considerato così un pioniere cornettista del jazz classico. Ereditò la passione per la musica dal padre Girolamo, tromba nella fanfara dei bersaglieri. Con il suo complesso Original Dixieland Jazz Band e con le sue composizioni contribuì ad allargare gli orizzonti del Jazz da musica di New Orleans a musica internazionale. Le prime registrazioni discografiche del complesso risalgono al 1917. La sua musica influenzò quella di artisti come Red Nichols, Bix Beiderbecke e Phil Napoleon, fu anche maestro di Armstrong.
Original Dixieland Jazz Band
Ed ecco alcune sue incisioni storiche:

Livery Stable Blues (1917)

Original Dixieland One Step

Jazz me Blues (1921)

Clarinet marmelade

Margie

Tiger rag

Un altro musicista che riteniamo di ricordare è Louis Prima (New Orleans 1910-1978). Infatti le coincidenze con La Rocca sono interessanti, nasce sempre a New Orleans, è un amante della tromba, ma soprattutto la sua famiglia, lui è italo americano di seconda generazione, arriva negli Stati Uniti dalla siciliana Salaparuta.
Louis Prima iniziò con il jazz e proseguì con tutti i generi che hanno caratterizzato la musica americana senza tralasciare il recupero e la riproposta di canzoni storiche italiane.
Vi proponiamo alcuni suoi grandi successi:

C'è la luna 'n mezzu u mari

Buona sera, signorina

Sing, sing, sing

Oh Marie


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