Al rientro dalla missione all’Isola di Rodi il giovane Claudio Belati, un ragazzo del ’99, viene congedato e può tornare alla vita civile ed ai suoi
studi al Conservatorio.
Roma è la città che predilige per passare le vacanze estive anche perché non mancano le passeggiate al mare di Sabaudia con i parenti ed i loro amici. Proprio
a Roma conosce una ragazza che, rapidamente, diventerà sua moglie.
La fidanzata ha una storia famigliare un po’ particolare e molto collegata ai
percorsi dell’unità d’Italia, infatti ha:
un avo siciliano, Francesco Paolo Barocchiere, che è stato uno dei primi
carbonari fucilato a Palermo dai Borboni dopo la fallita rivolta del 1 settembre 1831;
un avo romano, ciabattino di Via Frattina, che è divenuto famoso nel quartiere in quanto ha confezionato un paio di stivali a Giuseppe Garibaldi durante
la Repubblica romana nel 1849.
L’arrivo a Roma del feretro del Milite Ignoto viene vissuto dai due giovani con particolare intensità, tanto che Claudio non può mancare alla cerimonia di tumulazione nell’Altare della Patria; è pur sempre
un suo commilitone che ha combattuto come lui, ma è stato
meno fortunato. E il cuore d’artista del giovane musicista prende il sopravvento per commemorare questo soldato in una forma meno ufficiale e più partecipata:
immagina quindi che, come è avvenuto a lui durante la prima visita a Roma,
il suo compagno voglia incontrare la sua nuova città, nella quale dovrà rimanere per tanto, tanto tempo.
Quale occasione migliore
per passeggiare simbolicamente insieme lungo un percorso che, almeno nella mente di Claudio, rappresenti la romanità più genuina? Partendo da
Piazza Venezia, e non potrebbe essere diversamente, si affronta la
Salita del Grillo per conoscere la storia popolare nel quartiere dei negozi di carbone; poi si riscende su
Piazza di Spagna per andare ad una sosta
ai giardini del
Pincio, dove il romanticismo è di casa;
Piazza del Popolo e Piazzale Flaminio per arrivare a
Ponte Milvio, un simbolo dell’antica Roma. Seguendo il Tevere ci si avvia verso
San Pietro dove una preghiera non può mancare. Ed infine il ritorno all’
Altare della Patria, dopo aver curiosato intorno al
Campidoglio. La passione di Claudio per la fotografia torna ad esprimersi e la passeggiata viene fissata attraverso
una carrellata di foto, su lastre di vetro, scattate con una lucidissima fotocamera streoscopica di ultima generazione che ci mostrano
una Roma in 3D.
Una storia forse banale, ma è il ricordo che Claudio Belati sente di esprimere
sulla sua partecipazione alla Grande Guerra: una sintesi degli inverni alpini in trincea e dell’estate a Rodi, il modesto contributo di un ragazzo alla storia patria.
Il restauro delle immagini è in corso ed è curato da:
La Galleria riporta le immagini singole e non quelle stereoscopiche.