DALL'INNO DELLE NAZIONI
A VITTORIO VENETO

La voce delle Bande musicali per l’Italia unita
nel Centenario della
Prima Guerra Mondiale




State ascoltando la marcia PIEMONTE REALE di Stefano Rossi
dedicata nel 1914 al Reggimento Piemonte Reale Cavalleria
nella esecuzione della Grande Orchestra di Fiati "G. Ligonzo" di Conversano
Direttore Angelo Schirinzi
dal Concerto di Termoli in omaggio al musicista-soldato "flicornino Giuseppe Ragni"
Festival Musicale BANDALARGA 2015 - Conversano






L'Inno delle Nazioni fu commissionato a Giuseppe Verdi in occasione della Esposizione Universale del 1862 a Londra. Oltre a Verdi, che rappresenta l'Italia recentemente unificata, Inni furono richiesti a compositori di altre tre nazioni: Germania, Francia e Gran Bretagna.
L'Inno rappresenta il momento di svolta del lungo percorso per l'unità nazionale, percorso che convenzionalmente può iniziare con la Repubblica Partenopea nel 1799 e con l'inno di Cimarosa, per concludersi con la Grande Guerra e la Canzone del Piave.
Infatti, l'Inno diventa il "simbolo" del passaggio dalle lotte risorgimentali agli impegni sociali e politici per la costruzione di una nazione reale ed integrata. Giuseppe Verdi con la sua innata sensibilità coglie il momento storico e nell'Inno rappresenta l'Italia con un tema musicale tratto dall'Inno di Mameli, quale espressione di un popolo e non già di una forma di stato.
E con l'Inno delle Nazioni si avvia un percorso di grande importanza che si avvale del riconoscimento internazionale dell'Italia unita. Una storia che passa attraverso tre Capitali, le grandi Esposizioni internazionali, la coesione delle popolazioni e dei territori, la lotta all'analfabetismo ed i processi di integrazione e di crescita sociale, il raggiungimento dell'unità territoriale con l'annessione di Roma nel 1870 e delle regioni del nord-est ancora austriache nel 1918.
Un percorso lungo 120 anni durante i quali la musica e le bande hanno ricoperto un ruolo essenziale di lotta, di sostegno agli ideali e di cultura popolare. Una presenza costante che non può e non deve essere dimenticata.
E le musiche di Giuseppe Verdi hanno costituito la colonna sonora di questo impegno come richiamato espressamente dal Progetto:
"Il Progetto è stato ideato per celebrare il 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi e per confermare e promuovere la stretta connessione storica e sentimentale tra Bande, musica e unità nazionale attraverso il racconto e le esecuzioni musicali.
Il titolo del Progetto, "Le musiche di Giuseppe Verdi e le Bande musicali per l'Italia unita", sintetizza questi sentimenti e lo pone in naturale continuità con gli intendimenti istituzionali espressi nelle celebrazioni del 2011, legate al 150° anniversario dell'Unità nazionale. Musica e racconto tendono, in particolare, a documentare come la Banda, per il suo spirito e per la sua voce sonora e multiforme, abbia sempre saputo conquistare un ruolo musicale autonomo ed indispensabile quando è necessario suscitare forti emozioni e risposte collettive.
Le vigorose ed al tempo stesso struggenti musiche di Verdi hanno svolto un ruolo di promozione morale degli Italiani, accompagnando oltre un secolo di storia della nostra unità nazionale: la diffusione universale dei suoi cori, delle sue cabalette, delle poderose sinfonie ci hanno fatto conoscere e stimare nel mondo, anche attraverso i naturali collegamenti con tanti altri nostri personaggi "simboli" della libertà e dell'indipendenza."
Questi contenuti ci portano a ricordare due date emblematiche di questo periodo post "Inno delle Nazioni": nel 1901 muore Giuseppe Verdi; nel 1911 cade il 50° anniversario dell'Unità d'Italia. Nelle relative celebrazioni veniva sempre richiamata dagli esponenti della cultura e della politica la ferita dei territori italiani ancora sotto il dominio austriaco, quasi un presagio al compimento della fase finale della Grande Guerra.
Con l'Iniziativa Dall'Inno delle Nazioni a Sarajevo il Progetto intende completare il ciclo del 200° di Verdi con una retrospettiva risorgimentale ed una proiezione sulle celebrazioni della Grande Guerra, ponendo al contempo in evidenza come tutte le Celebrazioni di interesse nazionale costituiscano punti sempre interagenti nella grande "rete" della storia, istantanee importanti ma non esaustive di un filmato che non può finire.
L'Iniziativa, in questo contesto, non osserva la musica solo come espressione artistica, ma anche come componente della società, ruolo che ricopre, oggi come ieri, nello scorrere delle vicende e dei sentimenti umani e li affronta accarezzando la nostra storia dell'Italia unita lungo il percorso tracciato dalle musiche di Verdi; infatti si parte dal musicista Cimarosa e dal suo Inno del 1799 e si termina con un servizio fotografico di un musicista, volontario studente alla Grande
Guerra, dedicato al Milite Ignoto a Roma e datato primi anni venti, passando attraverso le tradizioni musicali divenute la "voce" dei nostri emigranti.



7 marzo 2014 – Università per Stranieri di Perugia

E' il giorno della cerimonia per l'Inaugurazione dell'anno accademico 2013-2014 all'Università per Stranieri di Perugia e nella piazza prospiciente la sede di Palazzo Gallenga, guardato dalle mura dell'Arco Etrusco, la Banda musicale "Francesco Morlacchi" di Cannara diretta dal Maestro Francesco Verzieri ricorda con le sue esecuzioni i due anniversari della nascita di Giuseppe Verdi e della Prima Guerra Mondiale ad un pubblico di amici ed autorità; attende l'arrivo della Presidente della Camera dei Deputati On.le Laura Boldrini per intonare l'Inno nazionale.
Lungo la scala che dall'ingresso dell'Ateneo porta all'Aula Magna, sede della cerimonia, è allestito uno stand ricco di oggetti e documenti storici, a testimonianza della tradizione di "Perugia capitale storica delle bande musicali", dedicato alla presentazione dell'Iniziativa celebrativa della Grande Guerra denominata: "Dall'Inno delle Nazioni a Sarajevo", nata dalla collaborazione tra l'Associazione delle bande musicali italiane - ANBIMA e l'Università per Stranieri.
Ed il Magnifico Rettore dell'Ateneo perugino Prof. Giovanni Paciullo tratteggia alla Presidente della Camera On.le Boldrini i valori storici, culturali e di internazionalizzazione di questo nuovo impegno che l'Università per Stranieri e l'Associazione ANBIMA stanno realizzando, quale prosecuzione del Progetto sulle musiche di Giuseppe Verdi, per raccontare la storia dell' unità nazionale attraverso la musica e la voce delle bande musicali. E' un impegno ambizioso, come evidenziano il Presidente Nazionale ANBIMA Maestro Giampaolo Lazzeri e il Presidente
dell'Associazione Gens Italica Network Dr. Mario Belati, che la Presidente Boldrini apprezza molto per la coesione che per la prima volta si crea tra mondo accademico e tradizione musicale, portata dalle bande anche sui campi di battaglia.
Al termine della cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico la Presidente Boldrini ed il Magnifico Rettore si intrattengono con l'intera Giunta nazione dell'ANBIMA per approfondire attese ed opportunità che si possono creare con questa iniziativa che intende svilupparsi lungo un percorso che ricordi i passaggi più o meno noti delle lotte per l'indipendenza e di una Prima Guerra Mondiale durata ben quattro anni. In un prossimo appuntamento saranno presentati i primi risultati di questo importante impegno.

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LO STAND DELL'INIZIATIVA

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1914/1918 – LA GRANDE GUERRA

Rai Educational ha creato, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per le Celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, un sito web ricco di informazioni e di immagini che si arricchirà
nei contenuti durante il quadriennio 2014-2018 per fornire una visione ed una lettura integrata della storia che, per l'Italia, conclude il percorso dell'unità nazionale. Ma il racconto, naturalmente, si snoda lungo un percorso internazionale rappresentato dai paesi che hanno partecipato al conflitto, percorso che nella seconda metà del Novecento ha visto la creazione di una unione di stati europei con il primo obiettivo: cercare di evitare il ripetersi delle disastrose esperienze vissute durante le due Guerre Mondiali.
Il percorso del sito RAI si armonizza perfettamente con lo spirito ed i contenuti del sito del Progetto Le musiche di Giuseppe Verdi e le Bande musicali per l'Italia unita voluto e in corso di realizzazione da parte dell'Anbima con il quale si approfondisce il contributo fornito all'unità nazionale, in tempi di guerra e di pace, dalla musica e dalle Bande musicali.

Naviga nel sito Rai La grande guerra

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L'ARMA DEI CARABINIERI

Uno dei Simboli istituzionali dell'Italia più famosi è il Carosello Storico dei Carabinieri a Cavallo, una delle attuali rappresentazioni più suggestive delle tradizioni italiane.
Il Carosello nasce per ricordare a tutti la bravura, il valore e l'eroismo dell'Arma, una tradizione nella memoria della storica carica della battaglia di Pastrengo, solo una delle epiche imprese dei Carabinieri a cavallo con i loro trombettieri e la loro Banda.
E' la Prima Guerra di Indipendenza e siamo nel 1848, re Carlo Alberto e l'Esercito piemontese combattono le truppe austriache per la liberazione del Lombardo-veneto. A Pastrengo il 30 aprile è un momento decisivo per la vittoria: il re segue la battaglia spostandosi da collina a collina scortato e protetto da tre squadroni (circa 280 uomini) di Carabinieri a cavallo in uniforme di parata guidati dal Conte di San Front. Durante gli spostamenti un manipolo dei Carabinieri della scorta personale di Carlo Alberto si imbatte nel nemico ed il Conte ordina senza indugio una carica della cavalleria per evitare rischi al re: la carica di Pastrengo mise in fuga il nemico ed indicò la via per la vittoria.
Il Carosello e la Banda musicale insieme in una sequenza del video fornito dall'Arma all'Associazione Gens Italica Network per il suo "stand multimediale interattivo" (Interactive Virtual Point) presentato nel 2008 a New York alla Grand Central Station, in occasione della tradizionale Parata del Columbus Day, per la celebrazione del "Centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria".



La storia musicale dell'Arma dei Carabinieri inizia con la fondazione del Corpo e con i suoi trombettieri a piedi e a cavallo e si definisce compiutamente con la costituzione della Banda musicale quale attualmente la si conosce e di cui fu artefice il Maestro Luigi Cirenei, perugino nato a Castel del Piano, allievo di Pietro Mascagni. Cirenei compose anche La Fedelissima, inno del Corpo dal 1929, considerata dal compositore Umberto Giordano una delle più belle marce mai scritte.
Nel 1884 la Fanfara della Legione Allievi Carabinieri, così denominata dal 1867, suonò a Torino in occasione della Esposizione Generale Italiana, meritando un diploma per l' "organizzazione tecnica e l'efficienza artistica dimostrate".
La Fanfara divenne successivamente la Musica ed infine, ufficialmente, la Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l'Arma assegnò alla Banda l'onore e l'onere di scortare la Bandiera di guerra dei Carabinieri sul fronte carsico, dove i musicanti condivisero con gli altri militari dell'Arma rischi e fatiche. Rientrata dalla zona di operazione nel novembre del 1915, la Banda effettuò nel 1916 varie missioni all'estero per eseguire concerti a beneficio dei soldati alleati feriti.
Mutate le caratteristiche essenziali del suo impiego, il corpo musicale assunse così la funzione di rappresentare, attraverso le proprie esecuzioni, le tradizioni ed i costumi del nostro Paese.
E di Carabinieri e di musica bandistica è fortemente impregnata tutta la storia d'Italia
.
Basta pensare al costante impegno verso le popolazioni colpite dalle gravi calamità naturali: e qui torna il pensiero al 1908 ed al terribile terremoto di Messina e Reggio Calabria, descritto con toccanti immagini d'epoca fornite dall'Archivio storico dell'Arma per l'esposizione di New York nello stand multimediale di Gens Italica Network.



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