STORIE E RACCONTI IN MUSICA DALLA GRANDE GUERRA
Monte Piana: la prima battaglia


E’ il 23 maggio 1915 quando le truppe italiane, con due plotoni di alpini, si attestano lungo il confine con l’Impero austro-ungarico sulle montagne delle Dolomiti ed i soldati possono ancora ammirare lo splendido panorama che si gode dal pianoro del Monte Piana. Sarà l’ultima volta; infatti il giorno dopo, il 24 maggio, inizia la più lunga battaglia della Grande Guerra che terminerà solo due giorni prima della disfatta di Caporetto il 24 ottobre del 1917. Sono stati oltre due anni di guerra di logoramento per la conquista di uno snodo strategico che avrebbe potuto aprire la strada verso Lienz. Invece, divenne una guerra di trincea in alta montagna, con due inverni innevati e freddi, interrotta da azioni ed attacchi cruenti e sanguinosi che rimase nei ricordi dei soldati fino alla loro morte: la vita in trincea, la guardia alle polveriere, i cannoni di montagna trasportati a dorso di mulo, i cecchini, gli assalti improvvisi per conquistare una altura da una posizione quasi impossibile.
La guerra del Monte Piana, come la chiamavano i soldati, ha portato a realizzare in alta montagna una considerevole quantità di manufatti che ancorano testimoniano l’inferno vissuto dai soldati italiani; la posizione logistica del pianoro dolomitico ha consentito il permanere di queste testimonianze che hanno agevolmente passato anche la Seconda Guerra Mondiale.


Diorami e modelli dei soci dell’Unione Modellisti Perugini
esposti presso l’Università per Stranieri di Perugia

Per non dimenticare è nato negli anni ‘ottanta, sul territorio della battaglia, l’unico Museo all’aperto sulla Grande Guerra: è costituito da trincee, gallerie, postazioni militari ed altri reperti storici riportati alla luce durante i lavori di restauro. Il Museo viene annualmente ampliato e restaurato dai volontari e vede l’arrivo di visitatori da tutti i paesi europei.



Nei primi anni ‘venti il giovane musicista piemontese Roberto Alno, tornato dalla Grande Guerra, vuole rendere omaggio a questa battaglia ed ai suoi commilitoni che hanno sacrificato le loro vite per la Patria; ritiene che la sua ispirazione possa tradursi in una marcia per banda, che, appunto, intitola semplicemente “Monte Piana”. La copia della partitura viene inviata ad un giovane editore di Perugia, anche lui tornato dalla guerra dopo aver combattuto a lungo su quelle montagne.
I due si intendono subito e la marcia passa alla stampa nel 1924 con un immediato successo, tanto che nel 1929 si va in ristampa. Il successo si ripete ancora quando il Direttore della Banda Musicale della Polizia di Stato nel 1982 la seleziona per inserirla nella Collana discografica della FONIT CETRA Dimensione Banda. L’esecuzione, che state ascoltando, conquista la Casa Tito Belati che provvede, con il Maestro Bossone, ad una rivisitazione della strumentazione ed ad una nuova pubblicazione.

Con queste premesse l’Archivio Storico Tito Belati considera Monte Piana, la marcia da dedicare al Centenario della Prima Guerra Mondiale, ricordando al contempo che Roberto Alno (Ivrea 1896 – Piverone 1968), negli anni successivi al 1924, ottenne numerosi riconoscimenti nei Concorsi internazionali per composizioni bandistiche.


State ascoltando la marcia MONTE PIANA di Roberto Alno, dedicata alla più lunga battaglia della Grande Guerra, nella esecuzione della Banda Musicale della Polizia di Stato diretta da Pellegrino Bossone



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