I libri



Francesco Lucci

Origini ed evoluzione del Corpo bandistico di Scheggia e Pascelupo
Documenti e memorie storiche


Stampa limitata 750 copie, 2015, pagine 287

per riceverlo:
inoltrare una richiesta all'indirizzo e-mail luccifrancesco@libero.it
oppure a bandascheggia@libero.it

Un volume realizzato in pregevole veste grafica ed a tiratura limitata per celebrare i 130 anni dalla costituzione della prima formazione musicale operante nel Comune di Scheggia e Pascelupo.
Il percorso articolato che ha portato alla nascita ed alla trasformazione della locale Banda musicale fino alla forma attuale, è il filo conduttore di un racconto dove la storia della banda diventa sinonimo della storia di una intera comunità.
Dalla formazione della Fanfara della Società operaia "Cesare Scarinci", alla costituzione del Concerto filarmonico, fino ad arrivare ai giorni nostri, il volume ripercorre le tappe salienti di una storia che ha tra i suoi più grandi interpreti il Maestro Giovanni De Angelis.
Il volume, strutturato in due sezioni, nella sua prima parte racconta l'evoluzione del Corpo musicale, con una particolare attenzione sia al contesto politico, sociale ed economico del Comune di Scheggia e Pascelupo che ai rapporti con i territori limitrofi (Cantiano, Costacciaro, Gubbio, Sassoferrato, ecc..)
La seconda parte invece è dedicata ad un'apposita e corposa appendice all'interno della quale sono riportati molti documenti, utili al lettore più attento e curioso, per approfondire alcuni temi e ricercare notizie e particolari.
In tal senso, l'indice dei nomi e dei luoghi inserito nella parte finale del volume, costituisce un mezzo utile di ricerca all'interno del vasto campo di toponimi e nomi propri che mano a mano compaiono nella trattazione.
Numerose sono le immagini che arricchiscono questo libro, dalle cartoline d'epoca che raccontano le trasformazioni del territorio fino a documenti inediti relativi alle maggiori case musicali dell'epoca tra cui la "Tito Belati" riveste un ruolo di primo ordine.
Il volume è stato realizzato dalla Banda comunale di Scheggia e Pascelupo con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.




 

Stefano Ragni

La casa editrice "Tito Belati" di Perugia e il suo periodico musicale 1911-1915

Anno 1939: la mancata edizione della seconda Sagra Musicale dell'Umbria

Dipartimento di culture comparate dell' Università per Stranieri di Perugia
Guerra Edizioni, 2009, pp. 333 ISBN 978-88-557-0286-7

per l'acquisto: www.guerra-edizioni.com

Il volume porta alla luce la straordinaria storia di una casa editrice e di uno stabilimento musicale che a partire dal 1900 operò nella città di Perugia, segnalandosi come una delle prima iniziative a carattere industriale e promozionale della cittadina umbra.
Emerge, nella trattazione, il profilo del fondatore, Tito Belati, singolare figura di musicista e imprenditore che, formatosi nella scuola musicale cittadina, che a metà del secolo diventerà il Conservatorio "Francesco Morlacchi", ebbe per maestro un noto operista e direttore d'orchestra dell'epoca, Agostino Mercuri. Scelta la professione di direttore di banda, Belati andò a fare le sue esperienze direttoriali in Francia, a Lione, dove certamente acquisì le nozioni fondamentali di quella che sarebbe diventata poi la sua professione. Musicista militare, congedatosi dall'esercito, Belati tornò nella città natale con la ferma intenzione di fondare una casa musicale che, se da una parte fosse in grado di produrre strumenti a fiato sempre più perfezionati, dall'altro si proponeva di pubblicare musiche pertinenti al repertorio. La novità più saliente della nuova casa editrice fu l'adozione della stampa delle "parti levate", ossia dei singoli spartiti dei musicisti, sino ad allora copiati a mano personalmente dai maestri.
Concepita l'attività editoriale in senso moderno, Belati si concentrò sull'acquisizione di un mercato che fidelizzasse il più possibile la sua clientela. A tale scopo a partire dal 1911 affiancò alle iniziative commerciali la pubblicazione di una rivista che fosse lo specchio di tutte le attività della casa musicale. Con l'indicazione de L'Amico dei musicisti il periodico di casa Belati avrà cadenza mensile e si caratterizzerà, in breve, come una rivista dinamicamente protesa al dibattito culturale dell'epoca, dalla trasformazione dell'organico delle bande, all'adozione di un nuovo repertorio, alla conoscenza dei maestri direttori, alla diffusione delle opere dei nuovi compositori, sia militari che civili.
Pensata in chiave mazziniana come strumento di educazione popolare, la rivista si segnalò subito per l'accuratezza con cui venivano trattati anche argomenti extra-bandistici, con particolare riferimento sia all'approfondimento di aspetti storiografici relativi al passato della musica italiana, sia aprendosi alle tematiche relative alla "nuova musica nazionale". Sfogliando le pagine de L'Amico dei musicisti si può ripercorrere un arco evolutivo della riflessione storiografica italiana vista sotto la luce di collaboratori quali Giannotto Bastianelli e Adelmo Damerini, che collocano il periodico nell'alveo delle esperienze fiorentine de La Voce.
La palese ostilità a Mascagni e a Puccini, l'apertura a Debussy, a Musorgski, e agli esponenti della giovane scuola compositiva italiana, da Pizzetti ai componenti della Generazione dell'80, consente a L'Amico dei musicisti di essere letto come un progressivo percorso verso le nuove definizioni della cultura musicale italiana. Il libro si arresta al 1915, anno in cui l'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra renderà necessario un momentaneo arresto delle pubblicazioni.
Un prossimo volume, tuttora in corso di elaborazione, porterà il lettore sino al 1950, anno in cui la casa editrice Belati subirà una profonda trasformazione, che le consentirà di accettare e di vincere la sfida della modernità.




 

Stefano Ragni

I musicisti dell'Università per Stranieri di Perugia

L'archivio Musicale per Stranieri 1923-1931
Il periodico "L'Amico dei Musicisti" di Casa Belati 1927-1931
La Parola Musicale: la lingua italiana e la musica 2002-2010

Dipartimento di culture comparate dell' Università per Stranieri di Perugia
Guerra Edizioni, 2010, pp. 335 ISBN 978-88-557-0373-4

per l'acquisto: www.guerra-edizioni.com






 

Amedeo Massetti

Due secoli in marcia

Umbertide e la banda

per informazioni dall'autore:
telefono 333 9084592

per l'acquisto:
il volume è disponibile presso le principali librerie di Perugia, Città di Castello, Umbertide, oppure può essere richiesto direttamente a:
Petruzzi Editore
Via Venturelli, 7
06012 Città di Castello (Perugia)
tel. 075 8511345
www.petruzzieditore.it

Di oltre 400 pagine e con 300 immagini, tratta della storia del complesso bandistico di Umbertide - tra i più antichi d'Italia - con tutte le biografie dei maestri che l'hanno diretto. Notizie di alto valore musicologico che vanno oltre l'ambito locale ed abbracciano aspetti di interesse generale, come l'associazionismo musicale negli Stati preunitari, i maestri di cappella e i vari metodi di insegnamento della musica, la nascita delle bande nello Stato pontificio, le biografie ed i titoli dei musicisti dell'Ottocento, il Liceo Musicale di Ferrara e l'Accademia Filarmonica di Bologna, l'evoluzione strumentale e dell'organico bandistico, la diffusione della musica popolare.
Vengono alla luce composizioni originali per banda del 1877, 1883, 1924 e 1936, che mettono in evidenza i vari organici strumentali a cui erano destinate. Sono contenute inoltre notizie inedite sulla composizione e l'attività di molte bande e scuole di musica umbre negli anni 1870-1871, tra cui quelle di Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni, Acquasparta, Amelia, Assisi, Foligno, Monteleone di Spoleto, Gubbio, San Giustino, Città di Castello, Nocera Umbra, Tuoro sul Trasimeno e Gualdo Tadino.
Una mole di dati, episodi, documenti, organizzati in un "racconto" di piacevole lettura e arricchiti da un superbo apparato iconografico. Il tutto in una splendida, invitante veste grafica curata da Petruzzi Editore.
Il lavoro ha riscosso l'interesse e l'apprezzamento dei più grandi musicologi italiani e studiosi di musica bandistica, quali il professor Marino Anesa, autore del Dizionario della musica italiana per banda e di molte altre pubblicazioni sulla musica bandistica, che ha curato la prefazione.
Nella storia di quella di Umbertide, la storia della banda italiana, dalla "banda turca" alla riforma di Alessandro Vessella.

 

Stefano Ragni


PIETRO FRANCESCHINI
Una vita in Si bemolle


Comitato M° Pietro Franceschini
Fondo Storico Bande Musicali
Via Leonida Mastrodicasa, 96/A
06134 Ponte Felcino - Perugia

per riceverlo: www.fondostoricobandemusicali.com

Pietro Franceschini (1919-2004) incarna quella figura ideale di musicista vagheggiato, per tutta la durata delle sue pubblicazioni, da L'Amico dei Musicisti.
Bandista "colto", musicista di formazione accademica, docente del Conservatorio di Perugia (quel "Morlacchi" in cui aveva studiato anche Tito Belati, il "patriarca"), eccellente solista di tromba, direttore di varie formazioni bandistiche dell'Umbria medio-tiberina, Franceschini fu, negli anni della rinascita e della scesa in campo di Mario Belati, il prezioso consulente di Casa Belati.
A Franceschini, umbertidese, ma residente nel capoluogo umbro per tutta la vita, Stefano Ragni ha dedicato un volume di un centinaio di pagine che ha la vivacità di una testimonianza diretta e partecipe: " Per quasi cinquant'anni, dichiara l'autore, da quando era bambino, ho praticamente visto il maestro Franceschini dalle finestre della mia casa: abitavano dirimpetto e anche questa vicinanza con quello che poi divenne il vicedirettore del Conservatorio dove studiavo, costituiva un ulteriore motivo di confidenza e di affetto. Ricordo anche come per anni abbia accompagnato i saggi di fine anno della sua classe, conoscendo, praticamente, tutti i suoi allievi ".
Da questa compartecipazione consapevole nasce dunque questo profilo umano di Franceschini còlto nei suoi valori di affettuoso padre di famiglia, di didatta appassionato, e di uomo che aveva fatto del suo lavoro di musicista il motivo di una vita scandita dal ritmo di una fervida, continua applicazione.
Alla voce dei suoi studenti, tre generazioni di trombisti, e al ricordo dei tanti componenti delle bande che Franceschini ha diretto è dedicata un'ampia sezione del libro che si avvale anche di un ricco e inedito apparato di fotografie.
Completa il volume il capitolo dedicato agli anni in cui il maestro collaborò al felice rilancio delle edizioni Belati.
La pubblicazione è stata realizzata dal Comitato M° Pietro Franceschini - Fondo Storico Bande Musicali, anche grazie all'attenzione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia.


Torna su




























Agostino Mercuri
Il primo numero del periodico nel 1911
Giuseppe Manente
Il primo numero del 1912












Maestro Alessandro Franchi




















Pietro Franceschini